L’intervista a Flemming Besenbacher, Presidente della Carlsberg Foundation

Una buona governance dovrebbe essere una priorità per ogni organizzazione filantropica. Nel caso della Carlsberg Foundation rappresenta addirittura una precondizione e l’essenza stessa di un modello unico creato per assicurare stabilità e visione di lungo periodo al business, mettendo al contempo grandi risorse filantropiche a supporto della comunità

L’intervista a Flemming Besenbacher, Presidente della Carlsberg Foundation

La Carlsberg Foundation, una delle più antiche fondazioni corporate del mondo, fu creata nel 1879 dal fabbricante di birra J.C. Jacobsen, per assicurare un futuro alla sua impresa. Alla sua morte nel 1887, la Fondazione ha acquisito la proprietà di Old Carlsberg: Carslberg Group è al momento l’unico birrificio globale di proprietà di una fondazione.

Oggi, la fondazione si pone due obiettivi principali. In primis, mantenere un’influenza decisiva sulla strategia di Carlsberg Group; per questo motivo, la Fondazione detiene il 30% del capitale sociale di Carlsberg A/S, e il 70% dei voti (con l’obbligo, come da atto fiduciario – di possedere sempre almeno il 51% dei voti). Il secondo obiettivo è il supporto alla ricerca scientifica di base nell’ambito delle scienze naturali, sociali e umanitarie attraverso l’elargizione di contributi a progetti socialmente utili. Quest’obiettivo viene perseguito principalmente attraverso un’attività erogativa (pari circa 64,5 milioni di euro nel 2016), con un’attenzione particolare alla diffusione di conoscenza e al concetto di Scientific Social Responsibility (SSR).

Abbiamo avuto la possibilità di approfondire questo peculiare modello filantropico d’impresa e di esplorare le opportunità e le sfide derivanti dalla sua governance con D.Sc. Flemming Basenbacher, presidente della Carlsberg Foundation.

 

La Carlsberg Foundation è una delle fondazioni d’impresa più antiche al mondo. Sarebbe interessante iniziare questa intervista evidenziando quali altre caratteristiche racchiudono, secondo lei, l’unicità della Fondazione.

Penso di poter elencare tre punti principali. Il primo è il collegamento tra scienza e business: il semplice fatto che il fondatore di Carlsberg, J.C. Jacobsen, abbia scelto di creare una fondazione con lo scopo di supportare la ricerca scientifica di base è un fattore decisamente unico a parer mio. E lo è ancora di più dal momento in cui, per decisione del fondatore, lo scopo principale della Fondazione non deve semplicemente essere il supporto alla ricerca collegata alle tecniche di fabbricazione della birra, ma piuttosto alla scienza in senso lato, incluse le discipline umanitarie, sociali e naturali. Quest’approccio ha continuato a essere lo scopo scientifico principale della Fondazione fin dal 1876. Un ampio numero di fondazioni che opera a sostegno della ricerca sostiene ciò che in qualche modo è connesso al proprio business. Ma il nostro fondatore ha guardato oltre alla sfera personale, un aspetto a mio avviso degno di nota.

Il secondo punto distintivo si ritrova nel Carlsberg Laboratory e nell’uso degli open data: J.C. Jacobsen ha deciso di istituire un laboratorio come un dipartimento della fondazione, per effettuare ricerca scientifica di base connessa all’arte birraia. Questo significa che Carlsberg ha un dipartimento di Ricerca & Sviluppo quasi dal momento in cui è stata fondata la birreria, un aspetto decisamente fuori dal normale nel diciannovesimo secolo. J.C. Jacobsen provava un grande amore verso la scienza, e capiva che era di cruciale importanza per far evolvere la pratica artigianale verso la perfezione. E aveva ragione! Il Carlsberg Laboratory, fondato nel 1875, ha portato grandi invenzioni come la misurazione del pH e la purificazione del lievito. Una nota importante a questo proposito è che il nostro fondatore condivideva pubblicamente tutta la conoscenza creata dal laboratorio – si può quindi dire che ha adottato il concetto di “open data” ancora prima che fosse inventato. La storia più esemplificativa a questo proposito riguarda Heinekein che, su richiesta, ricevette campioni di lievito puro; non penso che un’invenzione tale, oggi, sarebbe stata condivisa con uno dei competitor principali, ma Jacobsen l’ha fatto! Questo è anche il motivo per cui diciamo con orgoglio che Carlsberg è il creatore della birra lager.

 

“Attraverso il suo modello di condivisione di conoscenza, il nostro fondatore J.C. Jacobsen ha adottato il concetto di ‘open data’ ancor prima che fosse inventato”

 

Infine, porrei l’accento sul collegamento con la Royal Danish Academy of Sciences and Letters. Non penso che nessun’altra fondazione al mondo abbia il nostro tipo di struttura di governance. Per diverse motivazioni, J.C. Jacobsen ha deciso di non passare l’impresa a suo figlio Carl, ma ha chiesto alla Royal Danish Academy of Sciences and Letters di supervisionare la Carlsberg Foundation, e quindi selezionare il suo consiglio. L’Academy ha accettato il suo “regalo” e l’accordo è stato ratificato nello Statuto della Fondazione. Questo significa che i membri del consiglio devono sempre essere scelti tra i membri dell’Academy. Questi cinque scienziati costituiscono il consiglio della Fondazione, e a turno siedono anche nel consiglio della Carlsberg A/S (insieme a 5 professionisti esterni e 5 dipendenti selezionati), visto che la Fondazione continua ad essere il maggior azionista del Gruppo.

 

Una buona governance dovrebbe essere una priorità per ogni organizzazione filantropica per operare in modo trasparente ed efficace. Ma nel vostro caso, quest’argomento è ancora più fondamentale alla luce dell’architettura che connette la Carlsberg Foundation a Carlsberg Group. Potrebbe evidenziare i pilastri principali della governance della Fondazione e del decision-making?

In generale, vi sono regolamenti molto stretti su come una fondazione d’impresa può interagire con la propria casa madre, basati su un concetto di “salutare distanza”. Non possiamo dare risorse o supportare direttamente in altri modi le imprese Carlsberg. Come ogni altro proprietario, possiamo aumentare o diminuire il numero di azioni fino a un certo livello nel caso in cui l’impresa necessiti di liquidità – ad esempio nel caso di un’acquisizione – ma niente di più.

Inoltre, la Danish Business Authority supervisiona la nostra attività, e noi dobbiamo sottostare sia alla Danish Foundation Law sia a una norma non vincolante sulla buona governance, per la quale siamo tenuti a seguire determinate raccomandazioni o, in caso contrario, ad argomentare le motivazioni. La Carlsberg Foundation segue tutte le raccomandazioni, eccetto quelle che riguardano la struttura del consiglio a causa del modello di governance unico con la Royal Danish Academy of Sciences and Letters, spiegato in precedenza. In una prospettiva più ampia, nel mio ruolo di presidente sostengo che la trasparenza e l’apertura sono fattori fondamentli per dimostrare la bontà della governance, e per questo ho lavorato fortemente per “aprire” la fondazione dal momento in cui sono diventato presidente nel 2012.

 

Quali sono secondo lei le sfide e i benefici derivanti dal fatto che Carslberg Group sia di proprietà di una Fondazione?

Tra i benefici, penso che questo modello ci dia la possibilità di essere orientati al lungo termine,e di assumerci più rischi. Inoltre, offre una struttura proprietaria stabile, indirizza il nostro operato verso uno scopo più alto, e protegge Carlsberg Group da acquisizioni ostili. Infine, diversi studi dimostrano che gli impiegati nelle compagnie di proprietà di fondazioni rimangono per più tempo, e ci sono anche prove che suggeriscono come le performance finanziarie siano migliori.

Troviamo ovviamente delle sfide collegate: a causa della visione a lungo termine, c’è il rischio di non essere abbastanza aggressivi o rapidi nel prendere decisioni importanti di business, ad esempio in termini di management o per esigenze di razionalizzazione. Questo significa che a volte potremmo non essere in grado di agire velocemente come farebbe un proprietario d’impresa normalmente.

 

Qual è il volume delle vostre erogazioni annuali e quali sono i principali elementi che guidano le vostre scelte filantropiche?

Nel 2016 le erogazioni ammontavano a 479,8 milioni DKK (circa 64,5 milioni di euro), ma la cifra varia di anno in anno, come riportato nella tabella.

 

A proposito delle scelte filantropiche, la Carlsberg Foundation si pone due obiettivi principali: 1) essere un investitore attivo con un ruolo di controllo in Carlsberg A/S, assicurando quindi un’influenza decisiva sulla strategia di Carlsberg Group; e 2) supportare la ricerca scientifica di base nelle scienze naturali, sociali e umanitarie attraverso l’elargizione di fondi per progetti d’impatto. Supportiamo i migliori ricercatori, con i progetti più promettenti, e puntiamo a promuovere l’internazionalizzazione e rinforzare il vivaio della ricerca di base danese, finanziando i giovani talenti. La Fondazione invia ricercatori nelle università più rinomate nel mondo, per assicurare un’esperienza internazionale e la creazione di un loro network. Questo crea condizioni favorevoli per implementare un regolare ricambio generazionale nelle università danesi. La Fondazione dà priorità alla ricerca nelle discipline scientifiche ma è spesso in aree inter-settoriali che vengono realizzati i maggiori risultati: unire ricercatori che normalmente non condividono le proprie scoperte crea innovazione. In linea con il nostro Statuto, la ricerca supportata dalla Carlsberg Foundation è condotta da scienziati danesi e internazionali ma inseriti nell’ambiente di ricerca danese.

Inoltre, la Carlsberg Foundation mette a disposizione risorse anche per i suoi quattro dipartimenti:

  1. Il Carlsberg Research Laboratory.
  2. Il Museo di Storia Naturale nel castello di Frederiksborg.
  3. La Tuborg Foundation, che supporta cause socialmente utili attraverso progetti connessi al settore industriale danese.
  4. La New Carlsberg Foundation, che supporta l’arte e la storia dell’arte, ed è responsabile per la gestione di Ny Carlsberg Glyptotek.

 

La responsabilità sociale d’impresa è un termine a cui siamo abituati. Ma come e perché siete arrivati a definire e applicare il concetto di Scientific Social Responsibility (SSR)?

Vogliamo che i ricercatori supportati dalla Fondazione siano consci del valore della loro ricerca per la società. Con la SSR, speriamo di contrastare lo scetticismo sulla ricerca, e alleggerire la pressione che è a volte società e politici pretendono di riversare sulla ricerca affinché questa produca soluzioni e crescita di breve termine fornendo un contributo più ampio al raggiungimento di obiettivi politici. Tuttavia, una gestione top-down della ricerca raramente produce nuove scoperte radicali: al contrario, si rischia di non sfruttare il potenziale della ricerca libera per trovare soluzioni alle sfide globali.

L’esperienza ci insegna che gli avanzamenti scientifici e tecnologici negli ultimi cento anni non sono il risultato di un processo politico imposto dall’alto, ma spesso il risultato di giuste combinazioni. Ad esempio la persona giusta, con le idee giuste, nel luogo giusto, nel laboratorio giusto, con l’infrastruttura giusta, ecc. Spesso sono poi altre persone con un’intuizione di business che riescono a trasformare la ricerca in un prodotto o in una pratica come la tecnologia, creando valore per la società.

Dimostrando la SSR, i ricercatori possono anche facilitare una più ampia comprensione dell’importanza della ricerca, oggi e per il futuro. Questo è fondamentale per permettere ai ricercatori di mantenere la libertà di decidere il contenuto della propria ricerca – e non vi è dubbio sul fatto che siano loro le persone più adatte a prendere quella decisione.

Anche se la Fondazione supporta ricerca eccellente di base, non necessariamente questo porta direttamente a valore per la società. Focalizzandosi sulla SSR, tuttavia, i ricercatori sono motivati ad assumersi la responsabilità condivisa per lo sviluppo della società e a tenere a mente come la ricerca di base possa aiutare ad affrontare le sfide globali.

 

“Con la SSR, vogliamo che i ricercatori supportati dalla Fondazione siano consci del valore della loro ricerca per la società per aiutare ad affrontare le grandi sfide globali”

 

Per concludere, uno sguardo al passato e al futuro. Quali sono i risultati ottenuti dalla fondazione di cui siete più orgogliosi, e quali le sfide che si prospettano?

Penso che sia difficile evidenziare specifici risultati. Ma una cosa della quale sono orgoglioso è che è anche grazie a nostro supporto stabile e dedicato a favore di discipline accademiche come l’archeologia o l’astronomia se queste non sono lentamente sparite ma, al contrario, si sono sviluppate diventando ambiti di ricerca a livello mondiale.

In generale, il supporto della Fondazione è stato fondamentale per mantenere un elevato livello accademico delle scienze umanitarie qui in Danimarca. Personalmente, mi dà grande gioia il fatto di supportare giovani talenti e vedere come i nostri fondi accelerino la loro carriera, portando allo stesso tempo risultati scientifici in tutto il mondo.

Dall’altro lato, probabilmente la più grande ambizione sta nell’affrontare le tematiche globali. Sono convinto che la scienza possa essere la soluzione per superare sfide come la sicurezza idrica e i problemi sanitari, -ma come possiamo dare il nostro miglior contributo come fondazione rimanendo allo stesso tempo coerenti al nostro Statuto e ai nostri scopi principali?

Al momento, abbiamo definito un certo tipo di budget erogativo per affrontare le sfide globali, ma probabilmente dovremo fare ancora di più in futuro. Tutti hanno una grande responsabilità verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite – in particolare le fondazioni, soggetti privilegiati che possiedono molte delle risorse necessarie in termini economici di conoscenza, di network e altro ancora.

 

“Tutti hanno una grande responsabilità verso gli SDGs – in particolare le fondazioni, dato che possiedono molte delle risorse necessarie in termini economici, di conoscenza, di network e altro ancora.”

 

Per ulteriori informazioni

 

Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione o per aiutarci a fornire i nostri servizi. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento, acconsenti al nostro uso dei cookie.
Chiudi
Info