Leap Update: Il grande dono della gioia

E ancora: il nuovo sito della Leap Ambassadors Community, l'articolo di David Kirp sul New York Times, il nuovo report del Center for Effective Philanthropy... e tanto altro

In post precedenti abbiamo evidenziato come il settore della sanità fornisca spunti preziosi sui trend che impatteranno sul settore non profit. Questo mese torniamo sul tema per esplorare un’altra sfaccettatura di come le istituzioni sanitare possono aiutarci a vedere oltre l’angolo.

Non vi stupirà che gli operatori del settore abbiamo un alto tasso di burnout, i provider sono soggetti alla sindrome di Sisifo di curare i pazienti tutto il giorno e dover ricominciare il giorno dopo; assistono all’incessante esposizione alla sofferenza umana; e combattono con l’imperativo di business di accelerare le interazioni con i pazienti per ridurre i costi.

Il burnout produce costi diretti, aumenta il turn-over e riduce la produttività. Ancora più importante, riduce la qualità della cura. L’aumento di questo tasso è associato a una riduzione dell’engagement dello staff che si trasforma in un maggiore rischio di incidenti e livelli decrescenti di empatia professionale.

Le istituzioni sanitarie stanno sperimentando molti approcci per ridurre questa problematica. L’ Institute for Healthcare Improvement (IHI), uno dei principali attori del settore, sta promuovendo un concetto ingannevolmente semplice che riteniamo importante non solo per il campo medico ma anche per le altre non profit. Il concetto della gioia.

Nell’articolo “Restoring Joy in Work for the Healthcare Workforce,” il presidente e CEO di IHI Derek Feeley e il Director of Leadership and Organizational Development della Mayo Clinic Dr. Stephen Swensen evidenziano come focalizzarsi sulla gioia non è una ottimistica affermazione ma in realtà vero e proprio management. Si basano sugli insegnamenti di W. Edwards Deming che riteneva la gioia importante per la psicologia del cambiamento. Le persone “saranno più propense a promuovere il miglioramento nelle proprie attività se vedranno che quel cambiamento produrrà gioia.”

Che cosa comporta l’enfasi sulla gioia per la vostra organizzazione? Significa interrogare lo staff sui punti critici del lavoro e premiare i manager che promuovono pratiche per ridurre questo stress. Significa che la leadership fornisce opportunità per dimostrare allo staff come il lavoro di ogni persona contribuisce alla mission dell’organizzazione. Significa implementare nuove modalità affinché lo staff veda il significato della propria vita lavorativa, non solo nuove responsabilità. Tutto improntato al reale rispetto per le pressioni a cui ognuno di noi è sottoposto.

Lavorare nel settore non profit non è facile. Viene richiesto di creare cambiamenti importanti – spesso per pochi spiccioli. E sì, il burnout è una sfida. Ma la gioia è alla base stessa del settore e si ritrova nella possibilità di fare una vera differenza nelle vite degli altri.

 

E ora qualche breve aggiornamento dalla Leap of Reason Community:

  • Siamo lieti di annunciare il lancio di leapambassadors.org, il sito che mostra la Leap Ambassadors Community all’opera. Questo gruppo, che conta a oggi già 120 ambassadors, utilizzerà questa piattaforma per promuovere il concetto della performance e condividere materiali utili ai leader in questo percorso. Potete scoprire il modello e il management della community; conoscere gli ambassadors; scaricare i materiali prodotti tra cui The Performance Imperative, Ambassador Insights, e il Performance Imperative Organizational Self-Assessment (previsto per la fine di novembre). Condividete le vostre storie di “performance matters” a info@leapambassadors.org
  • Il Drucker Institute ha recentemente pubblicato i 10 finalisti per il Drucker Prize 2016, la principale gara di management per non profit innovative e performanti. Il vincitore del premio di $100.000 è stato annunciato il 30 settembre. Potete registrarvi gratuitamente a questa pagina per consultare una grande mola di materiali messi a disposizione dai partecipanti al Drucker Prize.
  • Vi consigliamo l’articolo “Conquering the Freshman Fear of Failure” del professore di Berkeley David Kirp sul New York Times. L’articolo evidenzia la crescente mole di ricerca su semplici interventi evidence-based per aiutare gli studenti a rischio a finire il college. Nell’ultimo studio, i ricercatori hanno dimostrato come le matricole che completano un modulo online di 40 minuti hanno una probabilità molto maggiore di concludere positivamente il corso.
  • A proposito di interventi per la scuola, alcuni ricercatori in Australia hanno recentemente riportato sul giornale medico The Lancet un programma che mira a ridurre il tasso di gravidanza adolescenziale fornendo agli studenti dei bambini robot che simulano le esigenze di veri neonati. Anche se intuitivamente sembra sensato, i dati suggeriscono che potrebbe avere l’effetto opposto. E alcune versioni di questo programma sono già in uso in metà dei distretti scolastici americani!
  • I nostri amici del Center for Effective Philanthropy hanno appena pubblicato il nuovo report Benchmarking Foundation Evaluation Practices – l’opera a oggi più comprensiva di raccolta dati sul tema. Il report vi aiuterà a pensare a domande chiave della valutazione come: quanto dovremmo investire in valutazione? Come possiamo essere certi che le informazioni che riceveremo ci aiuteranno operativamente? Con chi dovremmo condividere i risultati appresi?
  • Congratulazioni a Results for America per il progetto di legge “Strengthening Career and Technical Education for the 21st Century Act,” recentemente passata alla House of Representatives con ampio margine. Il decreto autorizza nuovi finanziamenti per sostenere stati e distretti scolastici ad implementare innovazioni evidence-based per migliorare gli outcome scolastici.

 

Eventi e webinar per aumentare la Performance

 

 

Buona fortuna per il vostro viaggio.

Mario and Lowell

Mario è presidente del Morino Institute, cofondatore di Venture Philanthropy Partners e autore di Leap od Reason. Lowell Weiss è presidente di Cascade Philanthropy Advisors, co-editore di Leap of Reason e advisor nella Leap of Reason Initiative.

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