2 domande a Christoph Schmocker

General Manager della Julius Baer Foundation, è relatore al V Corso Executive in Filantropia Strategica

Con quali sfide hai intrapreso questo nuovo percorso alla guida della Julius Baer Foundation?
Sono arrivato con nove macro obiettivi, tre in particolare: in primis organizzare la governance della fondazione portandola a livello di best practice internazionale. In secondo luogo, implementare una strategia di intervento efficace: il nostro obiettivo principale è aiutare i giovani ad accedere a una buona qualità di educazione, quindi le risorse che investiremo dovranno essere indirizzate su progetti ad alto impatto, attraverso una rigorosa selezione dei partner, sopralluoghi e solide evidenze di impatto. Infine vogliamo posizionare la fondazione, nei confronti dell’impresa e dei suoi clienti, come “the cool thing to be part of”. Forse essere d’ispirazione è un obiettivo ambizioso, ma è in quella direzione che voglio procedere: lavorare affinché la fondazione sia così dinamica e di successo che un cliente o un dipendente sia portato a chiedersi: “Come posso contribuire a questo disegno?”.

Quali sono i principali punti di attenzione per definire la strategia di una fondazione corporate?
Creare la strategia di una fondazione corporate richiede una vision d’insieme, procedendo in maniera coerente eall’ecosistema, ai valori, e alla cultura dell’impresa ma mantenendo al contempo la propria identità. Ad esempio, i valori di Julius Baer sono “Care, Passion, Excellence” – noi della Fondazione ci atteniamo a questi driver, ma ne abbiamo declinati altri tre nostri: “Focused, Visionary, Autonomous”. Tutti questi concetti devono poi rispecchiarsi nella strategia complessiva: la parola “autonomi” serve ad affermare la nostra identità senza separarci dalla casa madre. Non si può ignorare il contesto di impresa in cui si opera.

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