Venture Philanthropy: quale ruolo in Italia?

L'approfondimento con la Sicilian Venture Philanthropy Foundation

Abbiamo voluto approfondire lo stato dell’arte della Venture Philanthropy nel nostro Paese con la Sicilian Venture Philanthropy Foundation (SVFF), “Fondazione di partecipazione e comunità” costituita nel 2013 da un gruppo di Angels Investors siciliani con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di un ecosistema dinamico per favorire i giovani e l’imprenditorialità sul territorio attraverso l’azione filantropica.

Ne parliamo con Elita Schillaci (Presidente SVFF) e Paola di Rosa (Corporate and Legal Affairs).

Qual è la cultura della venture philanthropy in Italia e come vi siete avvicinati a questo tema?
Fino ad oggi il rapporto tra business e valori sociali, tra impresa e società è stato vissuto in termini di contrapposizione e non di interdipendenza. Nell’ultimo decennio le nostre imprese si sono accostate al tema dell’impatto sociale delle loro attività in termini di responsabilità sociale, cioè di dovere da assolvere (un costo) per garantirsi una brand reputation che contribuisse al miglioramento del loro andamento economico. Niente di assimilabile al concetto di filantropia tipico dei paesi di oltreoceano. Solo negli ultimi anni, complice una crisi economico-sociale paragonabile a quella grande depressione degli anni ’30, si è sentita l’esigenza di agire in termini più netti di sostegno alla società indipendentemente dalle perfomance aziendali.

Una regione come la Sicilia e la venture philanthropy, un connubio ambizioso?
Apparentemente si. Facciamo ancora fatica ad instillare nel nostro tessuto una cultura economica basata sul merito, la concorrenza leale, la legalità. Ma la nostra è una terra di forti contraddizioni perciò è stato naturale per alcuni di noi, in tutto 50 tra imprenditori, professionisti e operatori del sociale, aggregarci in una sfida che è a metà tra un’avventura ed un’attività di impresa vera e propria. La nostra mission è quella di sostenere i giovani talenti con i capitali, le competenze ed il Know How dei nostri angels investors, perché sostenendo loro supportiamo l’intero tessuto sociale del nostro territorio.

Quali driver esaminate per considerare un soggetto investibile?
Soprattutto il talento dei proponenti e la determinazione nell’“intraprendere”. Se l’idea di business che sottopongono al nostro board è ancora immatura ci pensano i nostri mentor ad aiutarli a sviluppare il modello di business e ad individuare le partnership strategiche.

Quanto è importante la focalizzazione al risultato e che tipo di attitudine avete trovato nelle realtà su cui state investendo?
Se per risultato si intende la crescita professionale degli startupper su cui investiamo e lo sviluppo di un modello d’impresa sostenibile, bene quello è l’obiettivo a cui miriamo e sul quale stiamo avendo ottimi riscontri dal territorio e dagli startupper.

Quanto state investendo e con quali risultati?
Gli investimenti in capitale delle startup sono stabiliti da accordi privati tra loro ed i nostri angels. Per la Fondazione invece non si può parlare di investimenti ma di sostegno alle spese proprie della fase pre-seed(come la partecipazione a workshop, startup competiton, incontri con investitori).

Le organizzazioni che ricevono un supporto di Venture Philanthropy hanno maggiori probabilità di raggiungere la sostenibilità rispetto a organizzazioni simili sostenute dalla filantropia classica?
Decisamente, altrimenti avremmo fallito la nostra mission. Nell’approccio filantropico classico si condividono solamente i benefici generati dalle attività economica con le realtà a cui ci si rivolge. La conseguenza che  ne deriverebbe nel caso in cui venissero meno erogazioni di questo tipo, per fatti anche imprevisti, è che le realtà da queste dipendenti sarebbero destinate a fallire.

 

Elita Schillaci e Paola Di Rosa

Elita Schillaci. Professore Ordinario in “Imprenditorialità, Nuove Imprese e Business Planning” e “Strategia e Finanza di Impresa” presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Catania. Si occupa di imprenditorialità, innovazione e high-tech, processi di governance, family business, marketing territoriale e sviluppo di cluster territoriali. È Presidente della Sicilian Venture Philanthropy Foundation.

Paola Di Rosa. Laureata in Giurisprudenza, ha conseguito il Master in Business Lawyers presso l’Università degli Studi Roma Tre. Co-Founder della MDR associati “servizi giuridici alle imprese” si occupa di Finanza per l’Innovazione e Proprietà Intellettuale. E’ socio fondatore e responsabile dell’area Corporate Legal Affairs della Sicilian Venture Philanthropy Foundation all’interno della quale svolge anche attività di mentoring per le StartUp.

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