Il modello di Strategic Philanthropy della principale fondazione erogativa giapponese

Dalla filantropia tout-court all'integrazione di strumenti di investimento sociale. L'intervista a Shuichi Ohno, Executive Director della Nippon Foundation e rappresentante giapponese della TaskForce G8 sul Social Impact Investing

Il modello di Strategic Philanthropy della principale fondazione erogativa giapponese

Il Giappone è un Paese estremamente interessante e dalla lunga tradizione filantropica. Secondo i dati del Foundation Center giapponese il Paese conta circa 9.000 Fondazioni, tra operative ed erogative (quest’ultime circa 2.000) In questo scenario, con un patrimonio di €2,4 miliardi e €270 milioni di budget annuale, la Nippon Foundation è la più grande tra le Fondazioni erogative giapponesi.

La Nippon Foundation è stata creata dall’imprenditore e politico Ryoichi Sasakawa nel 1962 come Fondazione rappresentativa dell’industria navale giapponese, per promuovere la ricostruzione post conflitto attraverso lo sviluppo del settore. Negli anni, le attività della Fondazione si sono espanse includendo progetti a supporto di salute e igiene, contrasto agli incendi, prevenzione dei disastri, sicurezza alimentare in Africa ed eliminazione della lebbra. La Nippon Foundation trae la maggior parte delle sue risorse economiche dai proventi della Japanese motorboat racing.

Nella creazione e nello sviluppo della Nippon Foundation, la figura di Ryoichi Sasakawa è cruciale. Qual è stata la strategia che vi ha condotti ad aprire numerose Fondazioni Sasakawa in tutto in mondo e quali relazioni intrattenete oggi con esse?

Posso confermare che abbiamo un forte network composto da oltre 20 organizzazioni affiliate e che tra queste ci sono diverse Fondazioni Sasakawa. Abbiamo deciso di creare alcune di queste Fondazioni allo scopo di promuovere relazioni amicali con

alcuni dei Paesi per noi più strategici, ecco ad esempio il perché della nascita in Francia della Fondation Franco-Japonaise Sasakawa, o della Great Britain Sasakawa Foundation, della Scandinavia-Japan Sasakawa Foundation e della Sasakawa Peace Foundation USA.

Inoltre abbiamo creato un altro gruppo di Fondazioni Sasakawa allo scopo di rispondere a particolari bisogni sociali. È il caso della Sasakawa Africa Association, coinvolta nella formazione agricola in Africa, o delSasakawa Memorial Health Fund che lavora in partnership con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’eliminazione della lebbra o la Sasakawa Peace Foundation, un think tank nato per rispondere ai disastri naturali e alle crisi sociali. Ognuna di queste Fondazioni è indipendente ma strettamente collegata a noi: condividiamo gli stessi valori e la stessa vision e manteniamo strette relazioni amicali, organizzando ad esempio eventi in comune e scambiandoci visite nel corso dell’anno. Questa è anche la ragione per cui nel nostro Annual Report compare una suddivisione dei fondi dal 1962 a oggi, che evidenzia una percentuale del 24% dedicata all’Europa: si tratta dei fondi da noi stanziati per la nascita delle Fondazioni Sasakawa.

Qual è il vostro modello di intervento? Vi considerate una Fondazione grant making o vi rispecchiate maggiormente nel modello Venture Philanthropy? Fornite anche supporto non finanziario ai vostri partner?

Siamo una Fondazione erogativa in procinto di trasformarsi in una Organizzazione che non solo fornisce soldi ma che può supportare attraverso azioni di incubatore di impresa, consulenza manageriale e assistenza tecnica, avvicinandoci sempre di più ad un approccio Venture Philanthropy. Soprattutto, ci consideriamo una Strategic Philanthropy Organization. Per quanto riguarda la nostra attività di grant making, non rimaniamo fermi in ufficio in attesa delle application ma siamo un donatore estremamente proattivo che viaggia e visita numerosi possibili partner in tutto il mondo, per avere una chiara idea delle attività e dei possibili programmi a supporto.

Lavorate nella promozione dell’Innovazione Sociale. Che significato attribuite a questo termine?

L’Innovazione Sociale può essere interpretata in numerose maniere. Nel nostro caso pensiamo che si tratti di introdurre un nuovo approccio per fare fronte alle sfide sociali che affliggono il Giappone e gli altri Paesi. In particolare stiamo ora lavorando al set up di un sistema capace di consentirci di realizzare investimenti e prestiti, al fine di realizzare un primo progetto pilota di Social Impact Bond. Abbiamo costituito un gruppo di lavoro con diverse Municipalità al fine di identificare programmi per fare fronte a tematiche come l’adozione, la disabilità mentale e la disoccupazione giovanile, finanziato con i nostri soldi e capace di attrarre ulteriori investitori, attraverso il tipico meccanismo dei Social Impact Bonds. Speriamo di essere in grado di lanciare il programma pilota nel 2017.

Anche in Europa in questo momento il dibattito sul Social Impact Investing sta crescendo. Questo settore sarà prioritario anche per voi nei prossimi anni?

La Nippon Foundation è estremamente interessata al tema del Social Impact Investing, ma non siamo autorizzati a disporre prestiti o equity in favore di Organizzazioni non profit perché siamo stati creati da una particolare legge nazionale e siamo supervisionati dal Ministero dei Trasporti: questa tipologia di organizzazione ci impone di limitare alcune attività. Per questa ragione nel 2013 abbiamo creato il Japan Venture Philanthropy Fund per fornire alle Organizzazioni non profit un supporto finanziario di questo tipo per migliorare la loro capacità di impatto sociale. A oggi abbiamo raccolto più di 2 milioni di euro grazie ad un programma di matching gift che abbiamo avviato raddoppiando tutte le donazioni private ricevute.

Abbiamo iniziato il nostro lavoro supportando in particolare tre Organizzazioni non profit e una Impresa Sociale in Giappone. Abbiamo poi avviato un programma di prestiti in Vietnam in collaborazione con la Vietnam Bank for Social Policy, in modo da fornire microcredito alle persone con disabilità. Sono molto orgoglioso di questo programma.

Un’ultima domanda prima di salutarci: qual è a suo avviso l’approccio più efficace alla misurazione dell’impatto sociale?

La misurazione dell’impatto sociale è oggetto di fervente dibattito nell’arena internazionale. Fino ad oggi il Giappone non è stato così all’avanguardia, ma stiamo recuperando rapidamente. Nell’ambito dei lavori della Taskforce G8 sul Social Impact Investing, la Nippon Foundation ha creato 4 commissioni, una delle quali è volta proprio allo studio della misurazione di impatto sociale. Lavorando a stretto contatto con il Governo, abbiamo realizzato una serie di line guida per la misurazione di impatto sociale in alcune aree strategiche per il Giappone come ad esempio l’educazione e il miglioramento delle condizioni di vita nelle aree rurali.

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