La Fondation Chirac e la strategia per la promozione della pace e la lotta alla contraffazione dei farmaci

L’intervista a Claude Chirac, vice presidente dell’omonima fondazione dal 2012

La Fondation Chirac e la strategia per la promozione della pace e la lotta alla contraffazione dei farmaci

Sono già 10 anni che il Presidente Jacques Chirac ha lanciato l’iniziativa di creare una Fondazione a suo nome per la promozione della pace. Quali sono i successi più importanti che avete raggiunto fino ad oggi?

Il Presidente Chirac ha immaginato la Fondazione prima della fine del suo mandato presidenziale.

Quando si è rivolto ai francesi per l’ultima volta, in veste di Presidente della Repubblica, ha promesso di continuare a servirli, ma diversamente. La Fondation Chiraccostituisce una “prima volta” in Francia, dato che, al contrario di quanto avviene abitualmente negli Stati Uniti, nessun Presidente della Repubblica aveva mai creato prima una propria fondazione a fine mandato. Il desiderio del Presidente Chirac era di continuare la lotta condotta per una vita intera in favore della pace, della giustizia e della riconoscenza dell’eguale dignità di tutti gli esseri umani e di tutte le culture.

Nata ufficialmente nel 2008, la Fondazione ha 2 mission principali:

1. I Premi Chirac, ovvero il Premio per la Prevenzione dei Conflitti e il Premio Cultura per la Pace, che abbiamo creato in partnership con la Fondation Culture & Diversité di Marc Ladreit de Lacharrière. Questi premi celebrano e ricompensano persone che ogni giorno si battono attivamente sul terreno per allentare le tensioni, gestire i conflitti armati e promuovere il dialogo e la pace, spesso a costo della loro stessa vita.

Due Comitati di esperti composti da personalità francesi e internazionali, esperti delle differenti zone di tensione nel mondo, lavorano tutto l’anno alla ricerca di potenziali candidati; tra di loro abbiamo ad esempio un corrispondente di guerra, che conosce molto bene le azioni condotte sul terreno nelle varie zone di conflitto. Abitualmente i Comitati identificano un gruppo di candidati provenienti da diverse zone geografiche; al termine del processo la rosa dei candidati si restringerà a otto: 4 per il Premio per la Prevenzione dei Conflitti e 4 per il Premio Cultura per la Pace. Queste candidature vengono infine presentate alla nostra Giuria che elegge ogni anno all’inizio di ottobre i due vincitori.

I Premi vengono consegnati ogni anno nel mese di novembre in un luogo particolarmente significativo: il Musée du quai Branly – Jacques Chirac creato dal Presidente Chirac in persona per celebrare le arti e le civiltà di Africa, Asia, Oceania e America. Il Presidente ha voluto dimostrare  attraverso questo museo che non esistono culture superiori alle altre, che tutte le civiltà hanno dato vita a immensi capolavori e che la pace non potrà venire che dal dialogo rispettoso e curioso tra le diverse culture.

A partire dal 2009, la Fondation Chirac consegna ogni anno 2 premi a 2 Vincitori di cui siamo molto fieri. Si tratta di persone quasi sempre sconosciute al grande pubblico e fortemente impegnate sul terreno. Quest’anno ad esempio il Premio per la Prevenzione dei Conflitti è stato vinto dalla fondatrice dell’Associazione Aware Girls Gulalai Ismail, che si batte in Pakistan, nella zona di frontiera con l’Afghanistan per insegnare alle nuove generazioni il rispetto delle donne e come il dialogo e la democrazia vincano sulla violenza e la tirannia. Potete immaginare le difficoltà della sua lotta e le costanti minacce di morte che riceve. Il Premio garantisce ai vincitori un importo di 50.000 euro e l’accesso a un network di alto livello, che non avrebbero mai potuto raggiungere diversamente.

2. La seconda missione della Fondation Chirac riguarda la lotta ai farmaci contraffatti.

Il flagello dei farmaci contraffatti tocca oggi in pieno i Paesi più poveri, in particolare quelli africani ed è una cosa terribile perché non soltanto si mette in pericolo la salute delle persone attraverso una frode, dato che le madri pensano davvero di curare i loro figli somministrando loro questi medicinali contraffatti, ma per di più ci si approfitta della salute delle persone più povere e bisognose. E’ un doppio crimine!

Il Presidente Chirac è sempre stato particolarmente impegnato su questo tema. Ricordo di riunioni con diversi Capi di Stato, nel corso delle quali il Presidente affrontava questo tema, purtroppo senza sortire un grande interesse nonostante si tratti di un vero flagello. Basti pensare che il 10% dei farmaci venduti al mondo sono falsi e che1 medicinale su 2 tra quelli venduti su internet è contraffatto. Ogni anno i farmaci contraffatti sono responsabili di 800.000 decessi in tutto il mondo. Si tratta di un traffico identificato come il più grande mercato nero del mondo, che fa guadagnare alle mafie molto più della droga: si stima che, per un investimento di 1.000 euro, i medicinali contraffatti portino tra i 200.000 e i 450.000 euro di guadagni, mentre la droga ne porta 20.000.

All’interno di questo difficile quadro, la Fondation Chirac ha lavorato al fianco di altri organismi per ottenere un obiettivo molto importante:  l’attuazione della Convenzione Medcrime, entrata in vigore il 1° gennaio 2016, grazie alla sua ratifica da parte di 5 Stati. Adottata l’8 dicembre 2010 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, si tratta delprimo trattato internazionale che criminalizza e sanziona la produzione, il traffico e la vendita di medicinali contraffatti. Fino ad allora produrre un antimalarico contraffatto non era più grave che contraffare una borsa di lusso.

Conduciamo inoltre un’azione di presa di coscienza progressiva e di mobilitazione dei dirigenti dei Paesi, così come dell’opinione pubblica: abbiamo ad esempio lanciato l’anno scorso una campagna mediatica in Africa, con l’aiuto di grandi artisti di rap e musica urbana, con spot radio e TV per sensibilizzare le popolazioni circa l’esistenza e i rischi dei farmaci contraffatti.

Avete creato un Comitato d’Onore d’importanza mondiale, che riunisce nomi che hanno fatto la storia di numerosi paesi e che hanno contribuito attivamente alla pace. Come siete riusciti a realizzare un obiettivo così ambizioso? Quale ruolo gioca oggi il Comitato?

La maggior parte delle persone che fanno oggi parte del Comitato d’Onore condivide da sempre i valori e le lotte del Presidente Chirac, anche in situazioni difficili come la guerra nella Ex Jugoslavia e in Iraq. E’ per questo che, quando il Presidente ha dichiarato la sua intenzione di creare una Fondazione per la promozione della pace, queste personalità si sono rese immediatamente disponibili per continuare questa battaglia al suo fianco.

Si tratta di un Comitato profondamente attivo, che possiamo contattare in qualsiasi momento per chiedere dei pareri. Una parte dei membri fa anche parte della Giuria della Fondazione che si riunisce a Parigi tutti i mesi di ottobre per eleggere i vincitori dell’anno.

Quali strategie per i prossimi 10 anni della Fondazione ?

Abbiamo una grande ambizione: estendere la reputazione dei Premi Chirac a un livello veramente globale al fine di poter offrire ulteriori possibilità ai nostri vincitori dato che, al di là della dotazione finanziaria, ovviamente fondamentale, vorremmo garantire alle persone insignite del Premio la visibilità e i network più importanti. I Premi sono al momento un appuntamento molto importante in Francia, ma l’obiettivo è di aumentare la loro notorietà e credibilità a livello internazionale nei prossimi anni.

Nel mondo non ci sono dei veri e propri Premi per la Pace, fatta eccezione ovviamente per il Premio Nobel. Il Premio Nobel è volto a ricompensare delle persone o delle istituzioni per l’opera che hanno realizzato in passato. Mentre, nel caso dei vincitori dei Premi Chirac, si tratta di persone attive, impegnate sul campo, anonime e che hanno bisogno di un aiuto in questo momento per perseguire concretamente il loro lavoro per la pace. Siamo sicuri che in futuro vedremo, tra i vincitori del Premio Nobel per la Pace, persone già insignite dei Premi Chirac.

Per quanto riguarda invece il lavoro nel campo dei farmaci contraffatti, la sensibilizzazione dei dirigenti politici e dell’opinione pubblica rimane una priorità. Continueremo a diffondere i nostri messaggi sulla prevenzione, sia sul campo che via internet, così come la nostra azione per promuovere la ratifica della Convenzione Medcrime da parte di nuovi Stati, dato che per far fronte a un traffico di portata mondiale serve una risposta globale. Stiamo inoltre riflettendo, con le Facoltà di Medicina, Farmacia e Veterinaria, sulla possibilità di inserire un insegnamento sui medicinali contraffatti all’interno dei corsi universitari in medicina, farmacia e veterinaria delle Facoltà francesi e africane e sono felice di annunciare che il dott. Quentin Duteil, responsabile dei programmi della Fondation Chirac, ha iniziato a insegnare questi temi presso la Facoltà di Medicina e Farmacia di Rouen.

Dopo aver lavorato presso una grande agenzia pubblicitaria, Euro RSCG, Claude Chirac, dirige la comunicazione del candidato Chirac per la campagna relativa alle Elezioni presidenziali francesi del 1995. Claude Chirac diventa Consigliere alla Comunicazione, Opinioni e Stampa del Presidente Jacques Chirac durante i suoi 2 mandati come Presidente della Repubblica francese. Nel 2007 è nominata direttore della comunicazione del brand di lusso KERING. Nel 2012 entra nel Consiglio di amministrazione della Fondation Chirac, di cui diviene vice presidente. 

Per ulteriori informazioni: http://www.fondationchirac.eu

Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione o per aiutarci a fornire i nostri servizi. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento, acconsenti al nostro uso dei cookie.
Chiudi
Info