Leap Update: “La luce dopo l’oscurità”

Gli incidenti di Charlottesville hanno fortemente scosso l'opinione pubblica americana: quale ruolo si profila per il settore sociale? Questo momento di crisi può trasformarsi in un'opportunità di rinascita?

Leap Update: “La luce dopo l’oscurità”

Non possiamo cominciare questa newsletter senza fermarci un momento su quello che è successo a Charlottesville: siamo davvero in America? Davvero la storia può andare a ritroso?

Come italo-americano con padre e zii che venivano guardati dall’alto al basso e come ebreo americano che ha avuto il proprio albero genealogico falcidiato dall’Olocausto, non sono certo naif sul lato oscuro della natura umana. Ovviamente siamo consapevoli del terrore dei “nativi”, che fa parte della storia americana come il baseball e la torta di mele. E ciò nonostante siamo rimasti scioccati guardando i naziskin marciare al passo dell’oca con torce ed armi semi-automatiche nell’anno 2017.

Soprattutto, siamo sconfortati dalla mancanza di leadership morale della Casa Bianca. Caliamo un velo sui tweet riprovevoli. Parole di supporto ai suprematisti bianchi sono state trasmesse, forti e chiare, del principale pulpito del mondo.

Che succederà dopo? Forse siamo nella più totale oscurità. Ma non precipitiamo, potrebbe essere l’opposto. Non siamo seguaci del Buddismo, ma abbiamo sempre trovato una grande saggezza nella parabola zen del vecchio contadino.

C’era una volta un vecchio contadino a cui fuggì un cavallo. Venendone a conoscenza, i vicini andarono a fargli visita. “Veramente cattiva fortuna” lo confortarono.”Forse” rispose il contadino. 

Il mattino dopo il cavallo ritornò, portando con sé altri due cavalli selvaggi. “Che fortuna!” esclamarono i vicini. “Forse”, rispose il contadino. 

Il giorno dopo, il figlio del contadino cercò di cavalcare uno dei cavalli non domati, venne disarcionato e si ruppe una gamba. Ancora una volta, i vicini andarono a commiserare il contadino. “Veramente cattiva fortuna” lo confortarono.”Forse” rispose il contadino. 

Il giorno dopo, gli ufficiali militari passarono a reclutare i giovani per portarli in guerra. Vedendo che la gamba del figlio del contadino era rotta, lo scartarono. “Che fortuna!” esclamarono i vicini. “Forse”, rispose il contadino.

 

Certo, Charlottesville ha rappresentato una tragedia immane per la vittima Heather Heyer, i suoi genitori e molti altri. Ma forse Charlottesville ci sorprenderà e ci porterà ad agire coerentemente con i nostri valori di decenza, eguaglianza e unità – prendendo Heyer come modello. Ognuno di noi ha un ruolo da giocare. E quelli di noi del settore sociale devono far leva su spalle larghe per spingere di nuovo in avanti la ruota della storia.

E ora alcuni brevi update dalla community di Leap of Reason:

  • Congratulazioni a Michael Etzel di Bridgespan e a Hilary Pennington della Ford Foundation per l’articolo sulla SSIR Time to Reboot Grantmaking,” che porta alla luce una delle pratiche più negative del mondo della filantropia: il sostegno al programma senza supportare i pilastri organizzativi necessari per aumentare la performance della non profit. “E’ ora di dire basta a questa filantropia da corazzata Potemkin che costruisce una facciata di successo su organizzazioni in procinto di collassare. Crediamo ci sia un modo migliore, per rendere i progetti forti di organizzazioni forti”. L’articolo presenta una ricerca illuminante su quanto sia esteso questo problema e condivide un nuovo strumento, la Piramide del Grantmaking, che “rivisita come i donatori e i beneficiari dovrebbero collaborare per costruire organizzazioni di successo e resilienti”.
  • Vi incoraggiamo a dare un’occhiata al post di David Bornstein‘s sul New York Times blog “When Families Lead Themselves Out of Poverty.” Crediamo ci siano due punti particolarmente interessanti nella storia di Mauricio Lim Miller e nella sua Family Independence Initiative. In primo luogo, si tratta di un esempio creativo di come ascoltare le voci dei beneficiari finali e degli stakeholder. Secondo, è un grande esempio di come le organizzazioni possono utilizzare dati dagli utenti dei servizi. E per chi vuole approfondire, date un’occhiata al TED Talk di Hilary Cottam.
  • Restando in orbita New York Times, abbiamo molto apprezzato “A New Kind of Classroom: No Grades, No Failing, No Hurry.” Si focalizza sull’innovazione in campo educativo – apprendimento basato sulla padronanza tecnica – che precorreva i tempi quando è stato lanciato negli anni ’60 ma sta acquistando nuova forza grazie a metodologie basate sull’uso dei computer. L’idea è di non fossilizzarsi su approfondimento e valutazione: si tratta di permettere agli studenti di gestire nuovi strumenti al ritmo a loro più adatto e andare avanti una volta che hanno davvero compreso appieno un argomento. Non è qualcosa che si può fare in ogni scuola. Ma staremo a osservare con attenzione quanti nuovi istituti adotteranno questa sperimentazione e quanto daranno visibilità a successi e fallimenti.
  • Congratulazioni al Nonprofit Finance Fund (NFF) e alla Federal Reserve Bank di San Francisco per il nuovo libro What Matters: Investing in Results to Build Strong, Vibrant Communities. Condividiamo in pieno la premessa del libro: “Riorganizzare l’intervento in base agli outcome ha il potenziale di migliorare significativamente le allocazioni di finanziamenti al settore sociale. E di liberarci da un sistema che penalizza tutti: i contribuenti che si chiedono come vengono utilizzati i propri soldi, la non profit che è costretta per compliance ad agire in aree in cui non crede di poter fare la differenza, e le persone disoccupate, malate ed emarginate che non riescono a ricevere i giusti servizi” afferma Anthony Bugg-Levine del NFF.
  • La Laura and John Arnold Foundation, infaticabile promotrice di politiche evidence-based, ha da poco pubblicato “If at first you succeed, try again!,” seconda parte dello studio Straight Talk on Evidence . Il report, che si concentra sulla reiterazione fallimentare di un programma per individui in libertà vigilata, illustra perché “la replicabilità di risultati positivi sia essenziale per tutte le scienze sociali”.

 

Buona fortuna per il vostro viaggio

Mario and Lowell

 

Mario è presidente del Morino Institute, cofondatore di Venture Philanthropy Partners e autore di Leap od Reason. Lowell Weiss è presidente di Cascade Philanthropy Advisors, co-editore di Leap of Reason e advisor nella Leap of Reason Initiative.

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