Innovazione e capacity building: due sfide per le fondazioni e il terzo settore

Andrea Silvestri, Direttore Generale di Fondazione CRC contribuisce al dibattito sull’eccessiva focalizzazione sul finanziamento di progetti e sull’utilizzo dei bandi competitivi, rispetto ad un auspicato sostegno alle organizzazioni perché possano agire e svilupparsi

Innovazione e capacity building: due sfide per le fondazioni e il terzo settore

Vorrei innanzitutto ringraziare l’amica Carola Carazzone per il suo prezioso intervento pubblicato nei giorni scorsi, che interroga e stimola noi, operatori della filantropia istituzionale, a fare il punto su un tema cruciale per le fondazioni: l’interazione con gli Enti del Terzo Settore.
L’articolo ha il pregio di gettare il sasso nello stagno, di porre i temi in modo diretto, talvolta anche provocatorio, raggiungendo lo scopo di attivare un dibattito utile per tutti.

Si parla di due miti da sfatare, e soprattutto di due prassi da superare da parte dei soggetti finanziatori: il perseguimento della massima riduzione possibile dei costi di struttura e di funzionamento degli Enti del Terzo Settore; e l’eccessiva focalizzazione sul finanziamento di progetti e sull’utilizzo dei bandi competitivi, rispetto ad una auspicato sostegno alle organizzazioni, perché possano agire e svilupparsi.

Diagnosi condivisibile?
Partiamo proprio da questa “diagnosi”: osserverei innanzitutto come la casistica dei rapporti tra enti “finanziatori” ed Enti del Terzo Settore sia in realtà complessa e articolata, e richieda qualche distinzione.

Leggi (Il Giornale delle Fondazioni)
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