Family Philanthropy: un’analisi dei trend delle fondazioni di famiglia
In occasione del 20simo anniversario del National Center for Family Philanthropy, abbiamo esplorato con il Vice President Jason Born gli strumenti utilizzati dalle fondazioni di famiglia in USA per aumentare la propria efficacia, spesso sulla spinta della nuova generazione di filantropi
27 Settembre 2017
Secondo lo studio “Giving USA 2017”, il totale delle donazioni ha raggiunto un nuovo record nel 2016, un totale di $390.05 miliardi che comprendono la filantropia di individui, fondazioni e imprese, Una crescita per il terzo anno di fila, con il giving delle fondazioni in particolare che sale del 3,5% per un ammontare di circa $59.28 miliardi.
Ma quanto di questa filantropia origina da fondazioni di famiglia? E quali trend stanno delineando i comportamenti della filantropia familiare? I dati mostrano come le leve di efficacia ed efficienza nel giving stiano rinforzando la propria presenza nelle fondazioni di famiglia: l’uso dei donor-advised fund è esploso nel 2015 mentre il concetto di valutazione dell’impatto sociale si sta facendo largo nelle strategie della maggior parte delle fondazioni. Nel frattempo, sempre più fondazioni di famiglia stanno cominciando ad analizzare il grado di allineamento del patrimonio con la loro mission sociale, chiedendosi in buona sostanza se alla fine stiano producendo un impatto sociale “netto” positivo.
In un’intervista a tutto tondo, abbiamo esplorato le dinamiche e i comportamenti delle fondazioni di famiglia statunitensi con Jason Born, Vice President of the National Center for Family Philanthropy (NCFP), la sola organizzazione non profit a livello nazionale dedicata a sostenere le famiglie affinché trasformino i propri valori in pratiche di giving efficaci per la comunità.
Cominciamo con una domanda sulla filantropia di famiglia negli Stati Uniti: può darci una prospettiva quantitativa dello scenario attuale?
Stiamo assistendo a una crescita enorme della filantropia di famiglia – sia attraverso la creazione di fondazioni, sia grazie all’uso di donor-advised fund. Secondo il 2015 Trends Study del NCFP, circa il 70% delle fondazioni di famiglia statunitensi sono state create dopo il 1990, e la crescita non è mai stata così alta come negli ultimi anni. Tra il 2002 e il 2013, il numero di fondazioni di famiglia è cresciuto del 44%, passando da 29.400 a 42.300. Nello stesso periodo, il loro giving annuale totale è quasi raddoppiato, arrivando a $23.9 miliardi.
E’ anche importante sottolineare come le famiglie stiano scegliendo sempre più spesso di donare attraverso donor-advised fund: il giving a DAF ha stabilito il record di sempre nel 2015, secondo il National Philanthropic Trust — giungendo a $22.26 miliardi, equivalente all’8,4% del totale del giving individuale negli USA.
La maggioranza di questa attività sui DAF viene dalle famiglie, e stiamo assistendo a famiglie che uniscono le proprie donazioni o si affidano a molteplici veicoli filantropici. Circa il 30% delle famiglie nel nostro Trends Study 2015, per esempio, si avvale di DAF di fondazioni comunitarie o dona direttamente alla fondazioni comunitarie, sia per accrescere il proprio impatto, sia per coinvolgere i membri delle nuove generazioni .
“La percentuale di famiglie che scelgono di donare attraverso donor-advised fund non è mai stata così alta”
Quali mutamenti nel settore filantropico vi colpiscono particolarmente? Ritenete che le famiglie filantrope stiano allocando più risorse a favore di organizzazioni in grado di dimostrare il cambiamento sociale generato?
Sicuramente stiamo assistendo a un cambio di rotta in quella direzione. Quando NCFP è nato 20 anni fa, parole come “impatto” e “accountability” non erano parte del vocabolario del settore. Oggi è difficile tenere una conversazione con una fondazione di famiglia che non comprenda queste parole. E alle parole seguono le azioni: anche se la fondazione di famiglia media non ha una strategia per valutare il proprio impatto, circa la metà delle fondazioni nel nostro Trends survey sta esplorando modalità per misurarlo.
Inoltre, i nostri dati indicano che circa 6 fondazioni di famiglia su 10 stanno richiedendo ai propri beneficiari di evidenziare gli outcome generati e oltre la metà di unire ai dati descrizioni qualitative. Sono segnali molto positivi e bisogna anche notare come le fondazioni di famiglia si stiano dimostrando aperte a prendere rischi e tastare innovazioni e nuovi approcci. Abbiamo bisogno di sperimentare nuove idee – quindi se valutare l’impatto è sicuramente fondamentale, assumersi rischi e sperimentare nuove soluzioni è altrettanto importante. Potete trovare alcune riflessioni molto efficaci di Katherine Lorenz, nostro board member e leader di nuova generazione della Cynthia and George Mitchell Family Foundation qui e qui.
“Circa la metà delle fondazioni di famiglia nel nostro studio sta esplorando modalità per valutare il proprio impatto sociale”
C’è molta attenzione verso la nuova generazione di filantropi – Millenials che beneficeranno del più importante passaggio di ricchezza della storia. In che modo saranno diversi questi nuovi filantropi rispetto ai predecessori e cosa osservate a questo riguardo nella filantropia di famiglia in USA?
I Millennials sono già una forza potente nelle filantropia – e questo non potrà che aumentare, man mano che assumeranno posizioni di leadership nelle proprie famiglie, matureranno accrescendo ulteriormente le proprie ricchezze, e cominceranno la propria filantropia.
Un trend che già osserviamo è il maggior coinvolgimento nel lavoro filantropico delle proprie famiglie rispetto al passato: un numero crescente di fondazioni di famiglia vede millenials presenti nel CdA. E circa la metà prevede budget specifici o programmi di matching gift per aiutare i membri più giovani a diventare esperti filantropi.
Ma esistono anche specifiche sfide per le fondazioni di famiglia: una tra tutte, il fatto che molti millenials decidono di allontanarsi dalla propria città, spostandosi per scelte di carriera o di famiglia, e quindi allontanandosi dall’area di pertinenza della propria fondazione. Spesso inoltre dimostrano valori e prospettive differenti rispetto alla precedente generazione, un fattore che può creare difficoltà di leadership nelle fondazioni familiari.
Anche se il NCFP si focalizza sulla filantropia multi-generazionale, abbiamo collaborato con ottime organizzazioni focalizzate specificamente sui “next-generation leaders”, tra cui NEXUS, Resource Generation, e Youth Philanthropy Connect. Il Johnson Center ad esempio ha prodotto un interessante #NextGenDonors sugli interessi e le aspettative della nuova generazione di filantropi.
“I Millennial dimostrano un maggior coinvolgimento nel lavoro filantropico delle proprie famiglie rispetto al passato”
Secondo il “2016 Philanthropy Index” di BNP e Forbes, gli HNWI sono più inclini a sostenere iniziative sostenibili. In allineamento con questa tendenza, impact investing (54%) e filantropia collaborativa (53%) vengono indicati come top trend. Vi ritrovate in questi dati o si tratta ancora di una nicchia?
Senza dubbio stiamo assistendo a un crescente interesse verso l’impact investing e a favore di sforzi filantropici congiunti. Numerose fondazioni di famiglia con cui lavoriamo, come la Gaylord and Dorothy Donnelly Foundation, stanno sviluppando una nuova prospettiva, domandandosi quanto i loro investimenti siano in linea con la mission filantropica. E molti altri, come la Max M. and Marjorie S. Fisher Foundation, hanno già scoperto il potere della collaborazione a livello filantropico.
Abbiamo ospitato innumerevoli webinar e conferenze su questi temi negli anni, sempre gremite di pubblico desideroso di apprendere e confrontarsi. Ma perché questi approcci diventino la norma nel settore c’è ancora tanta strada da fare – non tutte le fondazioni di famiglia sono disposte a impegnarsi in impact investing o a condividere i processi decisionali con altri. Recentemente è uscita un’ottima serie di articoli di Mission Investors Exchange e Stanford Social Innovation Review che rappresentano una tappa obbligata per chiunque sia interessato al tema.
“Molte fondazioni di famiglia con cui lavoriamo stanno sviluppando una nuova prospettiva, domandandosi quanto i propri investimenti siano allineati con la mission filantropica”
Il tema della perpetuità delle fondazioni sta guadagnando sempre più attenzione, alla luce dell’ammontare di fondazioni inattive che continuano ad esistere senza portare avanti attività per la comunità: a questo proposito, l’esempio di Atlantic Philanthropies di Chuck Feeney, che ha erogato il proprio ultimo grant nel 2016, rappresenta un caso esemplare di un nuovo concetto, le fondazioni “a vita limitata”. Qual è la sua posizione e quali segnali avete colto dalle fondazioni di famiglia?
La scelta di operare ad oltranza o di esaurire il patrimonio deve rimanere in capo a ogni famiglia in base alle proprie aspettative. Chiaramente non c’è una soluzione valida per tutti in merito alla durata di una fondazione. Ma è un fatto che un numero crescente di famiglie stia considerando di elargire tutti i propri asset. Nel nostro studio, il 10% delle famiglie ha deciso di operare con un ciclo di vita limitato, e le fondazioni più giovani sono più propense a questa scelta: 1 fondazione su 5 tra quelle più giovani, rispetto al 3% di quelle costituite da tempo, pianifica una data di chiusura delle attività.
Inoltre un numero crescente di fondazioni, pur senza aver deciso di esaurire entro una certa data il proprio patrimonio, pianifica di rivalutare l’argomento periodicamente. E questa consapevolezza a nostro avviso è un segnale molto positivo.
“Il 10% delle famiglie ha deciso di operare con un ciclo di vita limitato, e le fondazioni più giovani sono più propense a questa scelta”
Sentiamo molto parlare di nuove colossali iniziative filantropiche ma resta da vedere se a questi annunci seguiranno iniziative effettivamente in grado di generare cambiamento sociale. Quale consiglio darebbe a un nuovo filantropo desideroso di attivarsi a favore della comunità?
Per prima cosa, consiglierei di raccogliere quante più informazioni possibili. Abbiamo raccolto alcuni dei migliori consigli per avviare una fondazione di famiglia in un libro intitolato Splendid Legacy 2: Creating and Re-Creating Your Family Foundation. Ed esistono molte altre utili risorse da organizzazioni come il Council on Foundations, il Center for Effective Philanthropy, e altri ancora.
Inoltre, è fondamentale parlare con altri filantropi. E con chi è a capo di organizzazioni non profit. Parlate con quelli che potranno beneficiare di più dalla vostra filantropia.
Esiste un’enorme quantità di conoscenza: non esiste una formula magica per essere certi che la tua filantropia cambierà il mondo. Ma anche se non cancellerai la fame dal mondo o eradicherai una malattia, potrai migliorare tante vite. E il primo passo di questo viaggio consiste nell’imparare come si fa.
Per ulteriori informazioni https://www.ncfp.org/