Eu Budget for the future
Il Framework 2021-2027 della Commissione Europea per gli investimenti sociali dell’Europa
12 Giugno 2019
L’Europa stanzia 4 miliardi per finanziare progetti in nuove competenze, educazione, formazione, social housing, scuole, università, ospedali, innovazione sociale, salute, assistenza agli anziani, microfinanza, imprese sociali, integrazione di migranti e rifugiati e popolazioni svantaggiate.
Un esempio recente di progetto finanziato dall’Europa è EPIQUS JOB TRAINING – Finlandia, un fondo che realizza investimenti a impatto sociale e finanzia programmi per integrare migliaia di migranti e rifugiati nel mercato del lavoro finlandese, fornendo assistenza per la formazione e accesso al lavoro.
Tra i benefici attesi dalle politiche della Commissione Europea vi sono:
• rafforzare i diritti sociali
• ammodernare l’infrastruttura educativa e sanitaria
• sostenere la cultura e la creatività
I finanziamenti dell’Unione Europea: un percorso già iniziato con Horizon 2020
L’Unione Europea conferma le politiche di sostegno all’economia sociale già previste in Horizon 2020, laddove furono stanziati 85 milioni di euro di fondi tra il 2014 e il 2020 per il sostegno delle imprese sociali, quelle che non distribuiscono utili, ma li reinvestono interamente nell’attività. Nello stesso periodo sono stati riformati i Fondi strutturali per consentire agli Stati membri di utilizzarli per finanziare le imprese sociali.
L’economia sociale dell’Unione rappresenta il 10% dell’economia europea (PIL) con oltre 11 milioni di lavoratori pari al 4,5% della popolazione attiva nell’UE (7,5% in Finlandia, 5,7% nel Regno Unito, 5,4% in Slovenia, 4,1% in Belgio, 3,3% in Italia, 3,1% in Francia). Si parla di una nuova impresa su 4 creata ogni anno nell’Unione Europea, e fino a 1 su 3 in Finlandia, Francia e Belgio.
Il settore necessita tuttavia anche di investimenti privati. Di qui la decisione di istituire un Fondo europeo per l’imprenditoria sociale, il cui obiettivo è aiutare le imprese sociali ad accedere più facilmente ai finanziamenti, e aiutare gli investitori ad identificare investimenti nelle imprese sociali stesse. Gli investitori dispongono di questo passaporto europeo dal luglio 2013. Per migliorare ulteriormente l’accesso al capitale privato, il Regolamento sui fondi di Venture Capital ha creato la nuova denominazione distintiva “Fondo Europeo di Venture Capital”. L’obiettivo è contribuire alla commercializzazione ed espansione di questo tipo di fondi in tutta l’Unione Europea basandosi su un unico complesso di norme.
Sono in corso di ulteriore sviluppo anche le borse etiche, al fine di creare una piattaforma europea che consenta il trading di azioni di imprese sociali su una borsa valori regolamentata da un’autorità per i servizi finanziari. Nel contempo, continua il lavoro per permetter di attingere ad altre modalità di finanziamento. Nell’ottobre 2013 è stato pubblicato un “Codice di buona condotta per l’erogazione di microcrediti” per aiutare il settore ad affrontare la sfida dell’accesso ai finanziamenti a lungo termine. Inoltre, cresce l’importanza del finanziamento collettivo (crowd funding). È in corso un approfondimento sulla raccolta di fondi su Internet, anche al fine di comprendere il valore aggiunto che un’azione a livello di Unione Europea potrebbe apportare. [Fonte: Commissione Europea Ref. Ares(2015)5946494 – 18/12/2015]
Se sei un fund raiser o un grant officer, o se ti occupi di raccolta fondi per una fondazione, un’organizzazione non profit o un’impresa sociale e desideri approfondire le linee di finanziamento dell’Unione Europea, sapere come muoverti all’interno delle politiche comunitarie per creare consorzi e imparare a scrivere con efficacia progetti per bandi europei, potrebbe interessarti questo corso.