Le Fondazioni in Ticino: dati, tendenze e prospettive di crescita
16 Luglio 2019
Da circa vent’anni la Svizzera vive un fenomeno di crescita del settore delle fondazioni di pubblica utilità che pare inarrestabile. Ad oggi in Svizzera esistono oltre 13mila fondazioni, di cui circa 800 in Ticino, con un capitale complessivo stimato in oltre 97 miliardi di franchi ed erogazioni per 2 miliardi di franchi. In questo contesto effervescente, scopriamo come agisce il Canton Ticino insieme all’esperta Elisa Bortoluzzi Dubach.
In media, ogni giorno in Svizzera viene creata una fondazione e ogni 2-3 giorni ne viene liquidata una: il settore è in continuo fermento e opera in molteplici sfere della vita, come la salute e il benessere, l’educazione, l’ambiente, le arti e la cultura, per nominarne alcune.
Come possiamo descrivere il panorama delle fondazioni in Svizzera?
«La Svizzera costituisce un benchmark di riferimento per il settore filantropico. Con le sue 13.129 fondazioni, nel Paese si contano 15,6 fondazioni per 10mila abitanti, uno dei tassi di concentrazione più alti al mondo. A titolo comparativo, la media europea misura 2,8 (Foundation data for European countries represented by the Donors and Foundations Networks in Europe (DAFNE) (2017 data collected in August 2018) and the EFC).
Secondo il «Rapporto sulle Fondazioni in Svizzera» (CEPS-Universität Basel, 2018) con 57 nuove fondazioni il cantone di Zurigo ha registrato la crescita più forte, seguito da Ginevra (55) e Zugo (47). Ma se deduciamo le fondazioni liquidate, il Canton Zugo mostra il livello di crescita netto più alto nel Paese (+14,9%). In questo Cantone, che si è autoproclamato Crypto Valley, 63 nuove fondazioni sono dedicate allo sviluppo della tecnologia blockchain, a dimostrazione del fatto che in Svizzera la sensibilità e l’attenzione per investimenti filantropici votati all’innovazione, tecnologica e sociale, è altissima».
Quali sono le principali ragioni di questo trend di crescita costante nel nostro Paese?
«Esiste prima di tutto una ragione culturale: la tradizione filantropica svizzera ha origini antichissime che risalgono al XIV secolo, e, nelle grandi famiglie benevole, la generosità si tramanda tutt’oggi di generazione in generazione come valore etico fondamentale. Naturalmente poi, dobbiamo guardare al sistema giuridico-economico: il corpus legislativo delle fondazioni è piuttosto semplice e di carattere liberale, vi è notevole facilità nell’ottenere l’esenzione fiscale e la sorveglianza viene condotta secondo criteri prevalentemente giuridici e non economici. La Svizzera offre un contesto politico stabile e questo è anche il motivo per cui conta una straordinaria concentrazione di patrimoni. L’evoluzione del settore filantropico ha portato anche un notevole sviluppo delle attività di formazione e ricerca, che alimentano l’affinamento delle competenze degli operatori e la diffusione di conoscenza, fondamentali per sostenere una crescita continua».
Può fornirci qualche dato quantitativo sulle fondazioni di pubblica utilità in Canton Ticino?
«Il numero di fondazioni ticinesi a fine 2017 è pari a 791 unità, con 15 nuove costituzioni e 12 liquidazioni, quindi il Cantone presenta un tasso di crescita netta pari allo 0,4%. La concentrazione di fondazioni per abitante è maggiore della media nazionale e conta 22,3 fondazioni per 10mila abitanti. Considerando la serie storica, dobbiamo notare che rispetto al boom del triennio 2013-15, le nuove fondazioni ticinesi nel biennio 2016-17 sono state pari a quelle del solo 2014. Di particolare interesse è il rapporto tra le fondazioni di nuova istituzione e le liquidazioni: nel periodo 2013-2016 le fondazioni istituite sono state il triplo di quelle liquidate. Questo rapporto è drasticamente cambiato nel 2017, che è sceso da un fattore di 3 a 1,25 corrispondente a una quasi parità (www.stiftungstatistik.ch). Possiamo poi aggiungere che la distribuzione geografica delle fondazioni ticinesi sotto vigilanza cantonale vede un’alta densità nella regione di Lugano (46%), seguita da Locarno (24%), dal Mendrisiotto (12%) e dal Bellinzonese (11)».
È possibile stimare il capitale complessivo delle fondazioni in Canton Ticino?
«Le fondazioni ticinesi sono sottoposte prevalentemente alla sorveglianza cantonale (70,2%) e a seguire quella federale (28,3%). Per quanto riguarda la loro patrimonializzazione non vengono diffuse cifre precise in quanto considerate informazioni sensibili. Possiamo, tuttavia, accedere a un dato aggregato: secondo la ripartizione per autorità vigilante federale, le fondazioni di Canton Ticino, San Gallo e Turgovia contano insieme un capitale pari a 2.983.943.801 CHF (Rapporto sulle Fondazioni in Svizzera– CEPS-Universität Basel, 2018). A questo possiamo aggiungere un’importante considerazione di Paco Fidanza, Responsabile dell’Autorità di Vigilanza sulle Fondazioni e LPP della Svizzera Orientale: «le fondazioni ticinesi sottoposte alla nostra vigilanza si caratterizzano, rispetto alle altre fondazioni vigilante dal nostro ente, per un patrimonio medio inferiore. Sostanzialmente in Ticino, guardando al patrimonio, abbiamo tante piccole fondazioni». Un panorama ben descritto nello studio «Interagire con le Fondazioni» (USI, 2010): un buon modello di indagine sul campo che sarebbe auspicabile venisse condotto a cadenza regolare (https://www.usi.ch/it)».
Quanto e come si estende il raggio d’azione delle fondazioni che hanno sede in Ticino?
«Con una grande eterogeneità di interventi, le fondazioni del Canton Ticino presentano una ripartizione geografica equilibrata: operano a livello locale (13%), comunale (19%), cantonale (16%), nazionale (14%) e internazionale (15%). Perseguono finalità statutarie prevalentemente in tre settori: nei servizi sociali (24%), per la cultura e il tempo libero (23%), a favore di istruzione e ricerca (22%). Questi tre ambiti d’intervento rappresentano circa il 70% degli investimenti totali, ma possiamo aggiungere che 109 fondazioni ticinesi (oltre il 10% del totale) sono impegnate esclusivamente nel campo della salute.
Nel 2017 è stata lanciata una iniziativa significativa, la Rete Ticinese di Fondazioni Erogatrici, frutto della collaborazione tra alcune fondazioni ticinesi, SwissFoundations – l’Associazione delle Fondazioni Erogative Svizzere. La Rete costituisce un passo avanti importante per lo sviluppo della filantropia ticinese perché costituisce una piattaforma di scambio di esperienze, competenze specifiche e di dialogo per elaborare strategie verso il raggiungimento di obiettivi e interessi comuni. Questo potrebbe portare a un impatto degli investimenti più efficace e permettere di organizzare piani di attività in sinergia con le istituzioni pubbliche nazionali e internazionali, partecipando al dibattito normativo ed evolutivo del settore».
Quanti membri di consigli di fondazione vi sono nel Canton Ticino? Quanti di loro sono donne?
«La quasi totalità dei consigli di amministrazione delle fondazioni svizzere è rappresentata da un unico membro (91,7%), il 6,2% da due membri e il restante 2,1% da più membri (3-5 membri per l’1,9% e più di 5 membri per lo 0,2%). La differenza di genere nel settore filantropico rispecchia l’andamento degli altri settori dell’economia: le fondazioni sono guidate da uomini per il 72,5% e soltanto per il restante 27,5% da donne. In Canton Ticino questo rap- porto è leggermente più favorevole, con un 23,3% di donne presenti nei consigli di fondazione.
A livello nazionale, le donne sono maggiormente presenti nei Consigli di Amministrazione delle fondazioni che operano nei settori dell’assistenza sociale (32,9%), della salute (30,8%) e delle arti e cultura (26,2%). In tutto il Paese le donne Presidenti di fondazione sono solo il 20% del totale (Georg von Schnurbein, Stiftungssektor Schweiz, CEPS-Universität Basel). Questo rimane un alto livello di gender gap, se consideriamo che a livello mondiale le donne raggiungono valori da record nella forza lavoro: 1,2 miliardi su 2,9 miliardi di impiegati totali sono donne, il che corrisponde a una crescita pari a 200 milioni di donne impiegate negli ultimi dieci anni (International Labour Organization, 2007). Inoltre, sempre più donne stanno entrando nell’élite dei miliardari, sia come imprenditrici che come leader di dinastie familiari (Secondo lo studio «The changing faces of billionaires» di UBS e PWC, 2017), che ha analizzato i dati relativi al 75% dei super ricchi di tutto il mondo nel periodo 1995-2014, il numero delle miliardarie nel mondo è cresciuto più rapidamente rispetto a quello dei coetanei maschi).
Quali sono le maggiori sfide che la filantropia ticinese dovrà affrontare nei prossimi anni?
«L’opportunità più interessante è rappresentata dal fatto che nei prossimi anni in Svizzera si verificherà un importante passaggio generazionale e, come afferma il Presidente di SwissFoundations Lukas von Orelli, nel citato Rapporto sulle Fondazioni in Svizzera, si prevede che oltre 60 miliardi di franchi saranno trasferiti in eredità. Naturalmente il fenomeno interesserà anche il Ticino, che potrà beneficiare di questa particolare condizione storica quanto più sarà in grado di mantenere un sistema di riferimento vantaggioso e di promuovere una nuova visione del ruolo delle proprie fondazioni.
Un ruolo che diviene sempre più fondamentale per l’analisi dei bisogni del territorio, la promozione di un dialogo concertato con gli operatori sociali e culturali e nella costruzione di un’agenda strategica da condurre a fianco delle istituzioni pubbliche. La capacità di ascolto, di lavoro sinergico, la messa in rete di competenze e risorse economiche, la creazione di alleanze con i diversi stakeholders, renderà le fondazioni ticinesi player determinanti per la conduzione delle maggiori sfide del Cantone nei prossimi anni».
Intervista a Elisa Bortoluzzi Dubach a cura di Ticino Welcome – edizione n. 61 – Mar/Mag 2019