Finanziamenti europei: sfide e opportunità per il Terzo Settore

Finanziamenti europei: sfide e opportunità per il Terzo Settore

La programmazione finanziaria dell’Unione europea rappresenta una sfida e un’opportunità decisiva per le organizzazioni del Terzo Settore e per i professionisti che sono impegnati nella definizione di risposte ai nuovi bisogni sociali e contestualmente nella identificazione di percorsi di sviluppo per l’organizzazione e per gli operatori stessi per migliorare e innovare la capacità di risposta a tali sfide.
Sviluppare le conoscenze legate ai finanziamenti europei vuol dire non solo rafforzare la capacità di reperire risorse finanziarie per il territorio ma anche aprirsi a una dimensione transnazionale per analizzare i problemi e le possibili soluzioni da una dimensione europea, per stringere alleanze e sviluppare partnership con enti e professionisti che operano in altri paesi, per contribuire attivamente alla programmazione e attuazione delle politiche dell’Unione.

La programmazione 2014-2020 è nel pieno della fase di realizzazione e nelle prossime settimane si entrerà nel vivo della fase di definizione degli obiettivi e dei programmi 2021-2027 che prefigurano una maggiore disponibilità e concentrazione di risorse finanziarie a favore delle politiche sociali e degli interventi per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, per lo sviluppo dei bambini e dei giovani, per l’integrazione dei migranti e più in generale per lo sviluppo dell’innovazione sociale.
Una delle principali novità nelle proposte presentate dalla Commissione e in discussione al Parlamento e al Consiglio è proprio rappresentata dal FSE+ cioè dal rafforzamento del Fondo Sociale Europeo quale strumento per il conseguimento degli obiettivi di crescita inclusiva.

Sulla base delle attuali proposte, a partire dal 1 gennaio 2021 l’Italia potrebbe beneficiare di circa 38 miliardi di euro con un incremento pari a circa il 6% rispetto alla programmazione 2014-2027.

La dotazione del Fondo Sociale europeo, che sostiene gli interventi di inclusione sociale e lotta alla povertà, dovrebbe passare dagli attuali 10,4 a circa 15 miliardi di euro.

Per accrescere le opportunità di accesso ai finanziamenti è quindi utile dotarsi di una cassetta degli attrezzi che racchiuda competenze e strumenti tecnici propri della progettazione europea per rispondere ad alcune domande chiave: come orientarsi nella scelta delle linee di finanziamento dei fondi strutturali e dei programmi a gestione diretta? Cosa vuol dire strutturare l’idea progettuale secondo l’approccio del logical framework approach? Come
identificare i potenziali partner per la costruzione del partenariato? Come analizzare il bando e i documenti di candidatura?

Il percorso del corso executive “Finanziamenti Europei per il Non Profit” è stato strutturato integrando la dimensione teorica e pratica proprio nell’ottica di supportare i partecipanti nella composizione della cassetta degli attrezzi e orientarli nell’acquisizione di un approccio strategico e vincente per l’accesso alle opportunità di finanziamento. Tre le principali direttrici delle due giornate di formazione:
– programmazione strategica e finanziaria dell’Unione in ambito sociale;
– analisi delle categorie della logica di intervento: obiettivi, risultati, prodotti e attività;
– redazione della scheda progetto.

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